venerdì 12 ottobre 2007

Comunicare




Mantenere una comunicazione
centrata sull'altro non è naturale:
solo se questo atteggiamento è diventato scelta,
può diventare possibile.

Ascoltare non è prestare l'orecchio,
è farsi condurre là dove la parola
dell'altro conduce.
E se poi da parte dell'altro c'è silenzio,
è farsi portare là dove quel silezio conduce.
In questo silenzio è dato reperire,
per chi ha uno sguardo forte e
osa guardare in faccia al dolore, la verità,
avvertita dal nostro cuore
e sepolta dalle nostre parole.
Questa verità, che si annuncia
nel volto di pietra
di chi soffre psicologicamente,
tace per non confondersi
con le altre parole.